Raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 1999:
relativa alla limitazione dell’esposizione della popolazione ai
campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz (1999/519/CE)
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA
.......... (omissis)
RACCOMANDA CHE:
I. Ai fini della presente raccomandazione gli Stati membri attribuiscano alle grandezze fisiche che figurano nell’allegato 1.A il significato ivi indicato.
II. Gli Stati membri, allo scopo di assicurare un elevato livello di protezione della salute dall’esposizione ai campi elettromagnetici:
a)adottino un quadro di limiti fondamentali e di livelli di riferimento che utilizzi l’allegato 1.B come base;
b)attuino, sulla scorta di detto quadro, misure relative alle sorgenti o alle attività che determinano l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, quando il tempo di esposizione è significativo, ad eccezione dell’esposizione per scopi medici, nel qual caso i rischi ed i benefici dell’esposizione che ecceda i limiti fondamentali devono essere correttamente valutati:
c)si propongano l’obiettivo di conformarsi ai limiti fondamentali che figurano nell’allegato lI per l’esposizione della popolazione.
III. Gli Stati membri, allo scopo di facilitare e di promuovere l’osservanza dei limiti fondamentali di cui all’allegato II:
a)tengano conto dei livelli di riferimento di cui all’allegato III ai fini della valutazione dell’esposizione, o qualora esistano, se riconosciute dallo Stato membro, delle norme europee o nazionali basate su procedure concordate di misura e calcolo scientificamente provate, definite per valutare la conformità con i limiti fondamentali;
b)valutino le situazioni di esposizione dovute a sorgenti di diversa frequenza, coerentemente con le formule di cui all’allegato W, sia in termini di limiti fondamentali che di livelli di riferimento;
c)possano tener conto, ove opportuno, di criteri quali tempo di esposizione, parti del corpo esposte, età e stato di salute della popolazione.
IV. Gli Stati membri dovrebbero considerare sia i rischi che i benefici nel decidere se sia necessaria o meno un azione, ai sensi della presente raccomandazione, quando decidono strategie o adottano provvedimenti relativi all’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.
V. Gli Stati membri, allo scopo di migliorare la comprensione dei rischi e la protezione dall’esposizione ai campi elettromagnetici, forniscano nei modi appropriati informazioni alla popolazione sulle conseguenze per la salute e sui provvedimenti adottati per ovviare ad esse.
VI. Gli Stati membri, allo scopo di migliorare la conoscenza degli effetti dei campi elettromagnetici sulla salute, promuovano e valutino le ricerche nel settore dei campi elettromagnetici e della salute umana nell’ambito dei loro programmi nazionali di ricerca, tenendo Conto delle raccomandazioni e degli sforzi della ricerca comunitaria e internazionale basata sulla più ampia gamma possibile di fonti.
VII. Gli Stati membri, allo scopo di contribuire alla definizione di un sistema coerente di protezione dai rischi di esposizione ai campi elettromagnetici, elaborino relazioni sull’esperienza acquisita attraverso i provvedimenti adottati nel settore oggetto della presente raccomandazione e informino la Commissione al riguardo, dopo un periodo di tre anni dalla data di adozione della presente raccomandazione, indicando in che modo essi ne hanno tenuto conto nel formulare i propri provvedimenti.
INVITA la Commissione a:
1.adoperaisi per stabilire le norme europee di cui alla sezione III, lettera a), inclusi i metodi di calcolo e misura:
2.incoraggiare la ricerca per studiare gli effetti a lungo e a breve termine dell’esposizione ai campi elettromagnetici a tutte le relative frequenze nell’ambito dell’attuale programma quadro di ricerca;
3.continuare a partecipare alle attività delle organizzazioni internazionali competenti nel settore per promuovere il raggiungimento di un consenso internazionale in materia di orientamenti e pareti sulle misure protettive e preventive;
4.occuparsi delle materie oggetto della presente raccomandazione, per assicurarne la revisione e l’aggiornamento, tenendo altresì conto degli effetti possibili attualmente oggetto di ricerca, inclusi i relativi aspetti di precauzione e a elaborare, ogni cinque anni, una relazione globale della Comunità, tenendo conto delle relazioni trasmesse dagli Stati membri e dei più recenti dati e pareti scientifici.
Fatto a Bruxelles, addì 12 luglio 1999.
Per il Consiglio Il Presidente
5.MINISTRO
ALLEGATO I DEFINIZIONI
Ai fìni della presente raccomandazione, con il termine .campi elettromagnetici. si intendono i campi statici, i campi a frequenza estremamente bassa (ELF) e i campi a radiofrequenza (RE). comprese le microonde. nella gamma di frequenza fra 0 Hz e 300 GHz.
A. GRANDEZZE FISICHE
Nell’ambito dell’esposizione ai campi elettromagnetici si fa di norma riferimento a Otto grandezze fisiche:
Corrente di contatto (I). La corrente di contatto tra una persona e un oggetto è espressa in ampere (A). Un conduttore che si trovi in un campo elettrico può essere caricato dal campo. Intensità di corrente (J). È definita come il flusso di corrente attraverso una sezione unitaria perpendicolare alla sua direzione in un volume conduttore quale il corpo umano o una sua parte. E espressa in ampere per metro quadro (A/m2). Intensità di campo elettrico. È una quantità vettoriale (E) che corrisponde alla forza esercitata su una particella carica indipendentemente dal suo movimento nello spazio. E espressa in volt per metro (V/m). Intensità di campo magnetico. È una quantità vettoriale (H) che, assieme all’induzione magnetica, specifica un campo magnetico in qualunque punto dello spazio. È espressa in ampere per metro (A/m). Induzione magnetica. È una grandezza vettoriale (B) che determina una forza agente sulle cariche in movimento. E espressa in tesla (I). Nello spazio libero e nei materiali biologici l’induzione magnetica e l’intensità del campo magnetico si ricavano in base all’equazione I A m’ = 4it I 0- T. Densità di potenza (S). Questa grandezza si impiega nel caso delle frequenze molto alte, per le quali la profondità di penetrazione nel corpo è modesta. Si tratta della potenza radiante incidente perpendicolarmente a una superficie. divisa per l’area della superficie in questione ed è espressa in watt per metro quadro (W/m2). Assorbimento specifico di energia (SA). Si definisce mediante l’energia assorbita per unità di massa di tessuto biologico e si esprime in joule per chilogrammo /kg). Nella presente raccomandazione il termine si impiega per limitare gli effetti non termici derivanti da esposizioni a microonde pulsate.
Tasso di assorbimento specifico di energia (SAR). Si tratta de] valore mediato su tutto il corpo o su alcune parti di esso, del tasso di assorbimento di energia per unità di massa del tessuto corporeo ed è espresso in watt per chilogrammo (W/kg). Il SAR riferito a tutto il corpo è una misura ampiamente accettata per porre in rapporto gli effetti termici nocivi all’esposizione a RF. Oltre al valore del SAR mediato su tutto il corpo, sono necessari anche valori locali del SAR per valutare e limitare la deposizione eccessiva di energia in parti piccole del corpo conseguenti a speciali condizioni di esposizione, quali ad esempio il caso di un individuo in contatto con la terra, esposto a RE nella gamma inferiore di MHz e di individui esposti nel campo vicino di un’antenna, Tra le grandezze sopra citate, le seguenti possono essere misurate direttamente: l’induzione magnetica. la corrente di contatto, l’intensità di campo elettrico e magnetico, nonché la densità di potenza. Ai fini dell’applicazione delle limitazioni basate sulla valutazione dei possibili effetti sulla salute dei campi elettromagnetici, occorre distinguere tra i limiti di base e i livelli di riferimento.
Nota:
I limiti di base e i livelli di riferimento per limitare l’esposizione sono stati elaborati sulla scorta di un approfondito esame di tutta la letteratura scientifica pubblicata, I criteri applicati nel corso dell’esame erano volti a valutare la credibilità dei vari risultati divulgati; per proporre le limitazioni dell’esposizione ci si è basati soltanto su effetti accertati. L’insorgere del cancro per gli effetti dell’esposizione ai campi elettromagnetici di lungo periodo non è considerato accertato. Tuttavia, poiché esistono fattori di sicurezza di circa 50 tra i valori limite per gli effetti acuti e i limiti di base la presente raccomandazione implicitamente contempla gli eventuali effetti a lungo termine nell’intero intervallo di frequenza. Limiti di base. Le limitazioni all’esposizione ai campi elettrici magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo, che si fondano direttamente su effetti accertati sulla salute e su considerazioni di ordine biologico, sono denominate. limiti di base.. In base alla frequenza del campo, le quantità fisiche impiegate per specificare tali limitazioni sono: la densità di flusso magnetico (B), la densità di corrente O), il tasso di assorbimento specifico di energia (SAR), e la densità di potenza (S). La densità di flusso magnetico e la densità di potenza negli individui esposti possono essere misurate rapidamente. Livelli di riferimento. Questi livelli sono indicati a fìni pratici di valutazione dell’esposizione in modo da determinare se siano probabili eventuali superamenti dei limiti di base. Alcuni livelli di riferimento sono derivati dai limiti di base fondamentali attraverso misurazioni e lo tècniche informatiche e alcuni livelli di riferimento si riferiscono alla percezione e agli effetti nocivi indiretti dell’esposizione ai campi elettromagnetici. Le quantità derivate sono: l’intensità di campo elettrico (E)’ l’intensità di campo magnetico (H), la densità del flusso magnetico (E)’ la densità di potenza (S) e la corrente su un arto (I). Le grandezze che si riferiscono alla percezione e agli altri effetti indiretti sono la corrente (di contatto) (I) e, per i campi pulsati, l’assorbimento specifico di energia (SA). In qualunque situazione particolare di esposizione, i valori misurati o calcolati di una delle quantità sopra citate possono essere raffrontati al livello di riferimento appropriato. L’osservanza del livello di riferimento garantirà il rispetto delle restrizioni fondamentali corrispondenti. Se il valore misurato supera il livello di riferimento, non ne consegue necessariamente che sia superata la restrizione fondamentale. In tali circostanze, tuttavia, vi è la necessità di definire se il limite di base sia o meno rispettato. Nella presente raccomandazione non sono indicate limitazioni quantitative per i campi elettrici statici. Tuttavia, si raccomanda di evitare il contatto con cariche elettriche superficiali e le scariche distruttive che possono causare stress o comunque disturbo. A determinate frequenze (cfr. allegati Il e III) alcune grandezze quali la densità di flusso magnetico (E) e la densità di potenza (S) sono utilizzate sia ai fini dei limiti di base che dei livelli di riferimento.
ALLEGATO Il LIMITI DI BASE
Per specificare i limiti di base relativi ai campi elettromagnetici, a seconda della frequenza, sono utilizzate le seguenti grandezze fisiche (quantità dosimetriche l esposimetriche):
— fra O e 1 Hz sono stati definiti limiti di base per l’induzione magnetica relativamente ai campi magnetici statici (0 Hz) e per l’intensità di corrente relativamente ai campi variabili nel tempo fino a 1 Hz, a] fine di evitarne effetti sul sistema cardiovascolare e sul sistema nervoso centrale,
— fra 1 Hz e 10 MHz sono stati definiti limiti di base per l’intensità di corrente, in modo da evitare effetti sulle funzioni del sistema nervoso,
— fra 100 kHz e 10 GHz sono stati definiti limiti di base per il SAR, in modo da evitare lo stress da calore su tutto il corpo e l’eccessivo riscaldamento localizzato dei tessuti. Nell’intervallo di frequenza compreso fra 100 kHz e 10 MHz, i limiti di base previsti si riferiscono sia all’intensità di corrente che al SAR,
— fra 10 GHz e 300 GHz sono stati definiti limiti di base per la densità di potenza al fine di evitare il riscaldamento dei tessuti della superficie del corpo o in prossimità della stessa. I limiti di base indicati nella tabella i sono stabiliti in modo da tener conto delle incertezze connesse con la sensibilità individuale delle condizioni ambientali e delle differenti età e condizioni di salute fra i membri della popolazione.
Tabella I
Limiti di base per i campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (O Hz-300 GHz)
Densità Densità SAR SAR SAR DensitàGamma di flusso di corrente ediato sul corpo localizzato localizzato di di frequenza magnetico (mAIm2) intero (capo e tronco) (arti) (ml) (rms) (Wflcg) (Wkg) (WIkg) (‘.vIrn’)
0Hz 40 — — — — —
>0-1Hz — 8 — — — —
1-4 Hz — 8/f — — — —
4-1000Hz — 2 — — — —
I000Hz-lOOkHz — fI500 — — — —
100 kHz-10 MHz — f1500 0,08 2 4 —
10 MHz-IO GHz — — 0,08 2 4 —
10-300GHz — — — — — 10
Note:
I. I è la frequenza in Hz.
2.I limiti di base per l’intensità di corrente si prefiggono di proteggere dagli effetti gravi da esposizione acuta dei tessuti del sistema nervoso centrale nella testa e nel torace e include un fattore di sicurezza. I limiti di base per i campi ELF sono basati sugli effetti nocivi accertati sul sistema nervoso centrale. Tali effetti acuti sono essenzialmente istantanei e non v’è alcuna giustificazione scientifica per modificare i limiti di base nel caso di esposizioni di breve durata. Tuttavia, poiché i limiti di base si riferiscono agli effetti nocivi sul sistema nervoso centrale, sono possibili intensità di corrente più elevate in tessuti corporei diversi dal sistema nervoso centrale a parità di condizioni di esposizione.
3. Data la non omogeneità elettrica del corpo, le intensità di corrente devono essere calcolate come media su una sezione di I cm2 perpendicolare alla direzione della corrente.
4.Per le frequenze fino a 100 kHz, i valori dell’intensità della corrente di picco possono essere ottenuti moltiplicando il valore efficace mis per ‘i2 (—1,414). Per gli impulsi di dura base va calcolata come
f= I(2~). ta t, la frequenza equivalente per l’applicazione dei limiti di
5.Per le frequenze fino a 100 kHz e per i campi magnetici pulsati, la densità massima di corrente associata agli impulsi può essere calcolata in base ai tempi di salita l discesa e al tasso massimo di cambiamento della densità di flusso magnetico. L’intensità della corrente indotta può essere confrontata con i corrispondenti limiti di base.
6. Tutti i valori di SAR devono essere ottenuti come media su un qualsiasi periodo di 6 minuti.
7. La massa adottata per calcolare il SAR medio localizzato è pari a 10 g di tessuto contiguo. Il SAR massimo ottenuto in tal modo costituisce il valore impiegato per la stima dell’esposizione. Si intende che i suddetti 10 g di tessuto devono essere una massa di tessuto contiguo con proprietà elettriche quasi omogenee. Nello specificare una massa contigua di tessuto, si riconosce che tale concetto può essere utilizzato nella dosimetria computazionale ma che può presentare difficoltà per le misurazioni fisiche dirette. Può essere utilizzata una geometria semplice quale una massa cubica di tessuto, purché le quantità dosimetriche calcolate abbiano valori conservativi rispetto alle norme guida in materia di esposizione.
8.Per gli impulsi di durata i, la frequenza equivalente da applicarsi ai limiti di base va calcolata come f II(2t,). Inoltre. per esposizioni pulsate nella gamma di frequenza compresa fra 0,3 e 10 GHz e per esposizioni localizzate del capo, allo scopo di limitare ed evitare effetti auditivi causati da espansioni termoelastiche, si raccomanda un ulteriore limite di base. Quest’ultimo è l’assorbimento specifico (SA) che non dovrebbe superare 2 mJ kg’ calcolato come media su 10 g di tessuto.
ALLEGATO III LIVELLI DI RIFERIMENTO
I livelli di riferimento relativi all’esposizione sono indicati al fine di poterli confrontare con i valori di grandezze misurate. Il rispetto di tutti i livelli di riferimento raccomandati garantisce il rispetto dei limiti di base.
Se il valore delle grandezze misurate supera i livelli di riferimento, non ne consegue necessariamente che i limiti di base siano superati. In tal caso, sarà necessario effettuare una valutazione per decidere se i livelli di esposizione siano inferiori a quelli fissati per i limiti di base. I livelli di riferimento volti a limitare l’esposizione sono stati ottenuti dai limiti di base nella situazione di massimo accoppiamento fra campo e individuo esposto e perciò forniscono la massima protezione. Nelle tabelle 2 e 3 sono riportati i livelli di riferimento. Questi, di norma, vanno considerati come valori mediati nel volume del corpo dell’individuo esposto ma con la condizione tassativa che i limiti di base per esposizione localizzati non siano superati. In talune situazioni in cui l’esposizione è altamente localizzata, come l’esposizione del capo nel caso dei radiotelefoni portatili, l’impiego dei livelli di riferimento non risulta adeguato. In tali casi l’osservanza dei limiti di base relativi ad esposizioni localizzate dovrà essere valutata direttamente.
Livelli di campo
Tabella 2
Livelli di riferimento per i campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici
(O Hz-300 GHz, valori efficaci (mis) non perturbati)
0-1 Hz — 3,2 x 10~ 4 x 10
1-8 Hz 10 000 3,2 x 104ff2 4 x 104ff2
8-25 Hz 10 000 4 000ff 5 000ff
0,025-0,8 kHz 250ff 4ff 5ff
0,8-3 kHz 250ff 5 6,25
3-150 kHz 87 5 6,25
0,15-1 MHz 87 0,73ff 0,92ff
1-10 MHz 87ff”2 0,73ff 0,92ff
10-400 MHz 28 0,073 0,092 2
400-2 000 MHz 1,375 fIli 0,0037 fIla 0,0046 fIli ff200
2-300 GHz 61 0,16 0,20 10
Note:
1.I come indicato nella colonna della gamma di frequenza.
2.Per le frequenze comprese fra 100 kHz e 10 GHz S E2 H2, e E2 devono essere calcolati come media su qualsiasi periodo di 6 minuti.
3.Per le frequenze che superano 10 GHz, 5,,,, E2, H2, e E2 devono essere ottenuti come media su qualsiasi periodo di 68ff’0’ minuti (I in GHz).
4.Non è fornito alcun valore di campo E per le frequenze <1 Hz, perché di fatto sono campi elettrici statici. Per la maggior parte delle persone la sensazione fastidiosa di cariche elettriche di superficie non è avvertibile a intensità di campo inferiori a 25 kVfm. Le scariche che provocano stress o disturbo vanno evitate.